Cecco Rivolta 2000-2025

Navigare tracce, memorie, desideri nella città sommersa.

 

Cecco Rivolta, via Dazzi 3, Firenze.

26-27-28 giugno 2025                    

 

Quando venticinque anni fa abbiamo occupato il Cecco Rivolta e avviato il nostro piccolo esperimento collettivo, non avremmo mai immaginato che sarebbe durato così a lungo.

In questo quarto di secolo è cambiato tutto: noi, la casa, il mondo. Abbiamo assecondato queste trasformazioni, superato le nostre rigidità, accolto il movimento.

Tantissime persone hanno attraversato la casa, hanno calpestato il vecchio pavimento di cotto, lanciato un ceppo nel camino, goduto del suo giardino in primavera, organizzato feste e cortei, partecipato ad estenuanti discussioni e liti furibonde.

Ognuna di queste esperienze ha fatto di questa casa in collina una delle isole di questa città sommersa dalle merci, dai flussi finanziari, dai turisti. Poco importa se chi la pensa provi rancore o amore incondizionato: quello che conta è che questo pezzettino di territorio è parte di una mappa condivisa. 

Circa dieci anni fa abbiamo aperto un percorso che ci ha portato alla realizzazione di un cantiere di auto recupero della casa, partecipando al bando regionale destinato a “Misure Straordinarie, urgenti e sperimentali, integrative delle azioni previste dal programma di ERP 2003-2005” per interventi di autocostruzione o auto recupero di alloggi destinati alla locazione, grazie alla convenzione stabilita con la proprietà dell’area, l’Università degli Studi di Firenze.

Abbiamo ricostruito la casa, tramite un cantiere in regime di auto recupero durato 5 anni circa, ma ad oggi la proprietà continua silenziosamente a slittare la stipula del contratto d’affitto senza addurre motivazioni. 

Ci sembra inoltre che anno dopo anno, la nostra rete di relazioni si assottigli, che la routine del quotidiano stia erodendo il senso del nostro agire, delle nostre scelte. Le isole della nostra città sommersa stanno lentamente scomparendo, rosicchiate dalla marea di individualismo e di apatia che questo modello di società produce.

Da venticinque anni, il 24 giugno festeggiamo la nostra casa, le persone che l’attraversano, il traguardo improbabile di un altro anno di esistenza. Mettiamo su una festa, una specie di carnevale, in cui non conta la performance ma l’esserci.

Quest’anno sentiamo il desiderio di rilanciare, di gettare il cuore oltre l’ostacolo e provare a costruire una tre giorni, in cui ricomporre il passato, il presente e il futuro, interrogandoci sulla nostra città, raccontando storie che leghino luoghi apparentemente distanti.

Per farlo però abbiamo bisogno di energie, di corpi, di progetti, di sogni e di soldi. Siamo certi di non essere gli unici a sentire la necessità di riconnettere ciò che è stato reciso, trovare un senso dove prima non c’era, coltivare possibili sviluppi per un futuro in cui la collettività continui ad avere un valore superiore al denaro. Questo piccolo testo vuole essere un appello. 

Si tratta di far lavorare la differenza di potenziale tra il vuoto pneumatico delle nostre piazze e la necessità impellente del nostro desiderio. Raccogliere nuove energie ed entusiasmi, interrogarci su ciò che è stato, sovrapporre le nostre visioni e affermare con forza che questa casa è uno spazio pubblico e collettivo, aperto e ricettivo alle proposte della città per la città. Vorremmo condividere, con chi lo vorrà, la progettazione e la realizzazione di questo momento collettivo, aprendo il Cecco Rivolta alle energie e alle intelligenze che si muovono sul nostro stesso territorio. 

È con questa premessa che vorremmo invitarvi ad essere parte di questo momento, a quella che sarà una tre giorni di dibattiti, workshop, performance, concerti, festa, connessione delle isole e dei corpi che insieme costituiscono la città sommersa, la nostra memoria fatta dei desideri, delle storie e dei corpi che hanno attraversato questo luogo.

 

per info:

ceccorivolta-2000-2025@venerala.org