> Volontari3 della Wish Parade – CONSENSO <
Questa street è una festa di tutte le persone
È stata pensata organizzata desiderata come una festa in cui ogni persona può sentirsi libera di attraversare la città con musica e presa bene
Questa street è autogestita, significa che ognunu contribuisce con le proprie azioni a creare un clima sereno
Per consentire a tt le persone di trascorrere una bella giornata insieme basta capire se chi si ha davanti ha voglia di interagire con noi. Come? Con il consenso!
Se la manifestazione del consenso a parole è chiara e netta, anche il corpo può dare dei segnali:
Mi fissi con insistenza? E io non ricambio?
Significa no . Dai per scontato che io stia ballando per te – ma io non ti calcolo?
Significa no. Mi approcci e ti rispondo a monosillabi?
Significa no. Stiamo vivendo un momento intimo insieme, ne siamo convintu ma poi unu diventa distaccatu? Mi chiedi un bacio e ti dico no? Indovina???
Significa no.
Questo vuole essere uno spazio libero da molestie e violenze di genere.
Se senti di star vivendo un sopruso fisico o verbale chiedi aiuto o autodifenditi. Sei liber3 di rifiutarti quando non ti va di fare qualcosa e difenderti quando lo ritieni necessario.
Se vedi una persona in difficoltà chiedile se ha bisogno di aiuto e adoperati per aiutarla.
Cerchiamo di costruire un’alternativa al modello che normalizza la violenza di genere.
Non è sempre necessario intervenire talvolta basta l’osservazione. Sarà quella persona a dirti cosa vuole che tu faccia.
Generiamo alternative, festeggiamo e viviamo e ricordiamoci di usare l’empatia.
Rete di Collettivi Wish Parade – PER UNA POLITICA DEL DESIDERIO <
In un periodo storico fatto di guerre e totalitarismi, la WISH PARADE si svolgerà lungo un preciso solco della storia delle lotte civili e sociali: quella storia che ci racconta che la repressione è sempre stata in grado di risvegliare i più profondi desideri di libertà.
Così è stato dopo il decreto legge “anti-rave”, con la conseguente introduzione nel codice penale del nuovo articolo 633 bis; spontaneamente, infatti, è nato un movimento di opposizione alla repressione dei free party che negli ultimi anni ha dato vita a numerose street parade in diverse città italiane, formando una costellazione di dimostrazioni rumorose di quanto tutt3 noi desideriamo poter continuare ad autodefinirci attraverso la condivisione di momenti liberamente accessibili, come collettività danzanti e comunità consapevoli.
Così sarà dopo il più recente “decreto sicurezza”, frutto della conversione antidemocratica del disegno di legge sulla sicurezza: un testo che esalta il piano dispotico e la deviazione fascista del governo Meloni, un insieme di norme liberticide, concepite per reprimere le lotte ecologiste, operaie, sociali – oltre che le proteste nei CPR e nelle carceri – e per vessare l3 immigrat3 più combattiv3. Il primo assaggio di questo dispositivo autoritario lo si è visto il 12 aprile 2025 durante la manifestazione nazionale a Milano in solidarietà al popolo palestinese, e la mattina seguente, a Torino, alla fine della TAZ Mutazioni, quando l3 partecipanti delle manifestazioni sono stat3 caricat3 a freddo dalla polizia senza alcuna ragione.
La stampa punta ad insabbiare e distorcere gli avvenimenti all’interno del movimento free party senza menzionare gli abusi d’ufficio avvenuti negli ultimi mesi ma glorificando piuttosto le divise che non si fanno scrupoli a ingaggiare scontri contro dei ragazzi disarmati. Un abbraccio ai compagnx del Karnival, del Sottosuolo, di MuTAZioni e del Free Spring che hanno subito fisicamente gli effetti di questo governo Fascista, Razzista e Guerrafondaio che punta sempre di più a reprimere le forme di libertà ma soprattutto il dissenso.
«Se lo Stato usa il pugno di ferro nelle piazze, durante le TAZ, sui luoghi di lavoro, a scuola, sui confini in cui muoiono migliaia di migranti allora forse è il momento di reagire». E allora la rete di collettivi Wish Parade animerà le strade e le piazze di Firenze per manifestare la propria reazione attraverso la prossima street parade. Un rinnovato e necessario atto di resistenza sonora.
La nostra effervescenza collettiva sarà contagiosa. Perché la street parade di quest’anno non sarà solo l’occasione di fare una festa, ma di impugnare la festa come strumento politico di costruzione di consapevolezze, reti, relazioni, progetti. Per godere tutt3 insieme del diritto all’abitare e della possibilità di aggregarci in spazi liberi e
safer; per il rifinanziamento del progetto di riduzione del rischio Extreme, portato avanti dalla Cooperativa Sociale CAT; per l’abbattimento delle barriere architettoniche e ideologiche della nostra città, stimolando la realizzazione di un modello socio-culturale che risulti accessibile a tutt3 nel rispetto di una cornice transfemminista, antirazzista, anticolonialista e antifascista.
Inoltre durante la street parade di quest’anno danzeremo intorno alla Venere Biomeccanica, risvegliata a seguito di una viva e inaspettata confluenza di stimoli, prospettive, esigenze ed energie: le energie dei collettivi dal basso che promuovono cultura e socialità a Firenze e in Toscana, le cui voci si sono riunite in un coro amplificato dalla rinnovata fertilità della Dea – arricchita dall’esperienza solidale presso il presidio del Collettivo di Fabbrica GKN – per reclamare l’assegnazione in autogestione di uno spazio dedicato alla creazione artistica condivisa e alla progettazione collettiva. Per la riappropriazione e l’autodeterminazione delle nostre vite, oltre l’alienazione del lavoro, oltre il senso di impotenza oppressiva di fronte alla guerra permanente, oltre la catastrofe ecologica.
Oggi e stanotte saremo uno spirito comune, un corpo unico che vibra intorno ad una grande festa che, oltre a rappresentare un momento in cui tornare a vivere gli ambienti cittadini in modo autentico e spontaneo, sarà anche un’occasione di gioia condivisa, un rituale di liberazione. Un esercizio orizzontale di consenso e cura verso di noi e l3 altr3 per sostituire le leggi della repressione e del profitto con una politica del desiderio.
> Sinistra Progetto Comune – Non avete bisogno di ringraziamenti <
Non avete bisogno di ringraziamenti, perché non avete bisogno di riconoscimenti. Se anche una parte della Città non dovesse capirvi, comunque tutta Firenze vi deve un grazie. Perché le ricordate l’importanza degli spazi, che sono legati ai luoghi fisici e al tempo. Avete creato un’opportunità aperta e a disposizione per chiunque rifiuta la rassegnazione e non rinuncia a un’aspirazione di vitapiena. Avete deciso di stare insieme, per alzare una voce comune contro il massacro del popolo palestinese, la devastazione dell’ambiente e la riduzione dei nostri corpi in merce, a partire dai luoghi di studio e di lavoro. Oggi ci sono identità plurali, capaci di dialogare tra loro e cambiarsi a vicenda, senza schemi rigidi, barriere e imposizioni dall’alto. È quello di cui abbiamo bisogno ogni giorno: non perché chiediamo alla Wish uno sforzo come quello di oggi per tutto l’anno, ma perché sappiamo che nelle quotidianità la Parade di oggi vivrà grazie alle vostre parole e ai vostri gesti, alla vostra consapevolezza. C’è chi ci racconta che siamo solo il nostro passato, da mettere arendita, o meglio in svendita. C’è chi ci dice che il meglio è alle nostre spalle e che lottare non serve: invece noi sappiamo che le nostre vite, il nostro tempo, i nostri corpi, le nostre menti, i nostri cuori e i nostri spazi valgono più dei loro profitti, perché non sono solo nostri, ma a disposizione di qualsiasi incontro e bisogno, per costruire insieme le risposte che servono alla stessa Firenze. Ancora una volta grazie quindi e buona Wish Parade a tuttə noi e a tutta la Città.
> Collettivo di Fabbrica GKN – CONTRO OGNI DIVISIONE <
Siamo diversi, non divisi
Pare che la morte sia qua e sia ovunque. Il genocidio in Palestina non sta solo annientando un popolo, sta azzerando l’umanità. Tutto viene sdoganato: la deportazione, l’annientamento per fame, il male e perfino la banalità del male. Come a dire che decenni di retorica della memoria ci hanno portato fino a qua: a non riconoscere l’orrore quando si presenta.
E c’è la crisi climatica, con il 2024 che è stato l’anno più caldo di tutti gli anni passati, il più freddo di tutti gli anni futuri.
Noi non sappiamo quanto tempo ci rimane. Non possiamo dare per scontato che manchi tanto alla prossima accelerazione della catastrofe. Questa crisi ha mille volti: crisi economica, abitativa, energetica, climatica, bellica, idrica, pandemica, sindemica. Mille volti ma un’unica radice di sistema.
E quale di queste crisi sarà la prossima emergenza che useranno per dichiarare lo stato d’emergenza? Per restringere lo spazio, gli spazi, il nostro respiro? Sì, perché l’avvicinarsi della catastrofe non determina nessun ripensamento né in alto né dentro il sistema. La loro risposta è solo una: l’ideologia della repressione, della rassegnazione, della frustrazione, dell’irrazionalità totale.
Non sappiamo quanto tempo ci rimane. E questa non è una ragione per farci prendere dalla paura, né per usare questo tempo che ci rimane per evadere individualmente dall’angoscia, dalla paura, dall’ansia. Non c’è nessuna salvezza individuale.
Semmai è una ragione per vivere questo nostro tempo con ancora più intensità e consapevolezza. E se la morte è già qua ed è ovunque, è ancora più importante il compito di desiderare la vita.
E se l’individualismo è causa ed effetto di questa catastrofe, diventa ancora più importante socializzare tutto: la lotta, le lotte, la cura del nostro corpo, angosce, desideri, bisogni, fragilità.
Noi siamo la ex Gkn, noi siamo il Collettivo di Fabbrica, noi siamo la lotta più lunga della storia del movimento operaio italiano, una fabbrica in lotta da 4 anni. Ci hanno licenziato 3 volte, lasciati nel nulla ad aspettare il nulla, tolto lo stipendio. Ci hanno tolto certezze, routine, diritti, salario, ci hanno subumanizzati “fregandosene” dell’impatto sociale di lasciarci 15 mesi senza stipendio.
Per squalificarci socialmente, ci hanno lanciato il loro “stigma”: presidiano la fabbrica per farci i rave.
Ecco, laddove ci hanno tentato di accomunare nella disumanizzazione, noi convergiamo insieme nella ricerca di umanità e di una vita piena. Piena di dignità sociale, diritto, lavoro, transizione ecologica, lotta al patriarcato, emancipazione sociale e dei popoli oppressi.
Le fabbriche in lotta sono con le parade. Le parade sono con le fabbriche in lotta. Dichiariamo decaduto ogni steccato e ogni divisione. Teniamoci strette e stretti. Non ha senso ballare da soli.
La Casa dei Diritti dei Popoli – SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE <
Noi della rete internazionalista che porta il nome di Casa dei Diritti dei Popoli partecipiamo a questa bella manifestazione per esprimere la nostra vicinanza e la nostra solidarietà ai popoli che lottano per la libertà, la democrazia e la giustizia sociale. Siamo vicini ai popoli indios che difendono le terre ancestrali, al popolo cubano che resiste all’imbarco imposto dagli Stati Uniti, ai popoli africani che tentano di sottrarsi alla rapina del neocolonialismo, al popolo curdo diviso in quattro stati diversi, ai giovani della sinistra turca che scendono in piazza contro Erdogan, alle donne iraniane e afghane che si battono per la giustizia e la libertà.
E una particolare, forte vicinanza la manifestiamo al popolo palestinese, vittima di un sanguinario genocidio operato dallo stato israeliano con la complicità di un mondo occidentale che, con ignobile ipocrisia, ha gettato a mare quei principi etici di cui spudoratamente si vanta ma che in realtà non ha mai posseduto. La corsa al riarmo è lo smantellamento dello stato sociale, le leggi liberticide, la censura e il controllo dei sistemi mediatici, la repressione del dissenso sono i segnali inquietanti dell’involuzione della stessa società in cui viviamo oggi. Tanti sono gli orrori sparsi in ogni parte del pianeta, e può farvi fronte solo la fratellanza e la sorellanza dei Popoli oppressi e sfruttati di tutto il mondo.
> Firenze X la Palestina – RESISTENZA E BOICOTTAGGIO <
L’occidente ha una storia imperialista e colonialista, paternalista e patriarcale: con queste modalità agisce ancor oggi verso popoli e terre che considera altro da sé e quindi inferiori, non legittimi, sacrificabili.
Convinti della propria superiorità, l’Europa e gli Stati Uniti usano la scusa del progresso per sfruttare esseri umani e risorse, espandendo a proprio vantaggio il sistema capitalista.
Hanno devastato e sottomesso interi popoli e territori, applicando spesso la segregazione razziale. Dalla sua nascita nel 1948 in Palestina, Israele ha stabilito una politica di apartheid. I palestinesi subiscono soprusi e violenze costanti, privazioni della libertà di movimento, trasferimenti forzati, incarcerazioni arbitrarie.
Dal 7 ottobre 2023 la violenza diffusa è diventata un genocidio.
I gazawi sono stati privati dei beni più essenziali, acqua, cibo, medicinali, e delle infrastrutture di base, come scuole ed ospedali.
Si tratta di un controllo estremo su corpi che non incarnano gli standard ritenuti simbolo di normalità dal centro del potere occidentale, e dunque non meritevoli di vivere.
Ma la resistenza palestinese non si è mai fermata: lotta da quasi un secolo per raggiungere l’autodeterminazione del proprio popolo!
Ogni volta che un essere umano, che con il proprio corpo incarna l’alterità, si pone in antitesi al potere, al corpo politico, sociale e culturale riconosciuto come normale, sta compiendo un’azione di estremo coraggio. La sua resistenza permette di mostrare gli abusi, di mettere in discussione l’ordine costituito.
Tutti possiamo contestare le ingiustizie, supportare gli oppressi e boicottare attraverso azioni concrete le politiche di apharteid e genocidio.
Vi invitiamo a seguire le pagine Instagram di Firenze per la Palestina e di BDS Italia (BDS sta per Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni) per capire cosa potete fare.
Crediamo fortemente nell’ intersezionalità delle lotte, che si tratti di quelle per il riconoscimento della propria sessualità, del proprio genere, della propria identità culturale e personale, o per il proprio territorio sfruttato e per la propria terra depredata.
Viva ogni forma di resistenza, viva la resistenza palestinese!
> Salviamo Firenze X Viverci – SPECULAZIONE <
Come Salviamo Firenze non può esserci posto migliore per essere presenti.
Perché questa FESTA POLITCA mette in discussione la mercificazione di Firenze. E tante/tanti che da questa città potranno essere espulsi per i costi folli della case e per la modestia dei salari sono in questo corteo. FIRENZE STA DIVENTANDO UNA DYSNEYLAND. E PARLIAMO DA UNA DELLE ZONE PIÙ COLPITE DALLA SPECULAZIONE.
la MANIFATTURA TABACCHI: appartamenti di lusso, studentato finto a 1.200 euro al mese, insomma speculazione. e appena12 anni (nulla!) di housing sociale…tutto autorizzato e anzi incoraggiato dall’amministrazione.
Tra la stazione Leopolda e la manifattura poi l’area ex OGR: Grida vendetta la sua cessione (dopo 3 aste deserte il prezzo è sceso, circa 10 milioni per 16 ettari, una cifra RIDICOLA!) al gruppo Rotschild, MA il Comune aveva il diritto di prelazione. Poteva essere uno spazio pubblico, alloggi pubblici, housing sociale (non ci sarà) verde, aggregazione: avremo invece 54mila mc di lusso (studentato, hotel, appartamenti) alti fino a 10 piani! Tutto questo è frutto di precise volontà politiche.
E qui accanto, a fianco delle Cascine, si crea la Pistoiese Rosselli, una strada da più di 1.800 auto l’ora. Dicono che decongestiona Via Baracca.
Ma la realtà è che attrarrà più traffico , devasterà le Cascine e sarà funzionale alla cittadella di Lusso ex-OGR, come è scritto chiaro nel PUMS (Piano Urbano di Mobilità Sostenibile).
Questi due progetti sono una follia, un affronto alla città, alle Cascine, agli abitanti di San Jacopino, che vedranno una barriera di cemento tra le loro case e il parco.
Possiamo ancora fermarli, noi ci proveremo e se saremo in tanti e tante possiamo riuscirci!
> USB Firenze – OMICIDI SUL LAVORO <
In un periodo storico caratterizzato dalla guerra, dalla corsa al riarmo e dall’impoverimento di lavoratrici e lavoratori, intendiamo portare la nostra posizione di sindacato di massa, di classe e internazionalista.
Il genocidio in Palestina, la guerra in Ucraina, le politiche trumpiane sui dazi delineano un contesto internazionale che non avremmo mai voluto vivere.
Oggi vogliamo portare la rabbia di chi ogni giorno vive sulla propria pelle gli effetti delle scelte del governo nazionale e dell’Unione Europea. Un governo che non ha investito un euro sul welfare e che si appresta a obbedire ai diktat sovranazionali che ci obbligherebbero ad aumentare le spese militari!
Ma oggi vogliamo portare in piazza anche la nostra denuncia e le nostre proposte per contrastare un fenomeno sempre più dilagante: gli omicidi sul lavoro.
Ricordiamo il crollo del cantiere Esselunga a Firenze, dove hanno perso la vita cinque lavoratori, l’esplosione che uccise 7 lavoratori alla centrale Enel di Suviana, le 5 persone rimaste uccise a Casteldaccia, nel palermitano, mentre lavoravano all’impianto fognario, e ancora i due operai uccisi da un’esplosione alla Toyota di Bologna e i cinque uccisi nell’esplosione dell’Eni di Calenzano. Questi sono i casi più eclatanti, ma la strage sul lavoro è quotidiana e continua. Vogliamo ricordare soprattutto gli studenti morti in alternanza scuola-lavoro. Una piaga insopportabile di un sistema che ha trasformato la formazione e l’istruzione in un meccanismo per produrre precarie e precari sfruttati nel lavoro.
Per tutto questo, noi di USB, insieme a Rete Iside, abbiamo consegnato in Senato una proposta di legge per introdurre il reato di omicidio sul lavoro e rafforzare gli organi di vigilanza, il ruolo degli RLS e le possibilità di autotutela di lavoratrici e lavoratori.
Chiudiamo ricordando due appuntamenti cruciali: lo sciopero generale del 20 giugno e la manifestazione nazionale del 21 giugno!
Il 20 e il 21 vogliamo ribadire un concetto molto chiaro: il governo Meloni e l’Unione europea non meritano tregua!
Alle scelte del Governo in tema di riarmo, vogliamo rispondere con le nostre parole d’ordine!
Abbassate le armi, alzate i salari, tutelate la salute e la sicurezza di lavoratrici e lavoratori.
> Potere al Popolo Firenze – NO RIARMO <
Ciao a tutti, tutte e tuttu di essere qui, vi porto i saluti di Potere Al Popolo Firenze
Oggi è un giorno importante, perché come collettività, ci riprendiamo gli spazi della città di Firenze che ci sono stati tolti e lo facciamo non soltanto stando assieme, non soltanto con la musica, ballando, celebrando la vita e rivendicandoci il diritto di occupare spazio con i nostri corpi, ma da quest’anno lo facciamo anche e soprattutto convergendo e condividendo le lotte politiche che compagni e compagne di tutta Firenze portano avanti sul nostro territorio.
Per noi, questa integrazione all’interno della wish parade segna un punto di svolta per la nostra classe, per le minoranze, per i cittadini e le cittadine di questa città; perché stiamo dicendo ai padroni, ai potenti, a tutti coloro che ci privano della vita, degli spazi di socialità, delle case, della libertà che siamo tanti e tante, uniti e unite. Siamo un monolite formato da individui diversi o ognuno con la sua identità ma che assieme sono forti, compatti e reagiscono alla repressione, al tentativo di controllarci, di schiacciarci e adesso anche di riarmarci.
È importante lottare per il nostro futuro e per il futuro si chi verrà dopo di noi, opponendoci alla nato, al riarmo europeo, alle spese militari e alle fabbriche di morte!
Per questo il 21 giugno saremo tutte in piazza Vittorio a Roma contro la Nato e il riarmo.
Hasta la victoria siempre.
> Rete studentesca – NO ALLA REPRESSIONE <
A inizio aprile di quest’anno il governo meloni ha emanato tramite il decreto legge 1236, quello che prima provava a far passare come ddl 1660 , con l’emanazione via decreto legge evita quindi un dibattito parlamentare nella creazione delle leggi che dimostra come sempre di più questo governo fascista voglia prendere autonomia e potere .
Sono proprio questi decreti legge che dovrebbero essere emanati solo in caso di emergenza per venire in contro a reali problematiche , invece ci fanno vedere benissimo come vengono usati in realtà come strumento di repressione come il decreto anti rave e il decreto caivano.
Con il DL Sicurezza si vuole reprimere la lotta e il dissenso sempre più vivo dentro di noi ,nelle sue forme più spontanee e in quelle più organizzate, andando a togliere completamente i diritti di libertà fondamentali in questi ambienti, che provano a emarginare di continuo colpendo con crudeltà i più deboli.
Insieme poi al controllo dei media, che prova a riempire chiunque di una propaganda capitalista e fascista che vede come unico scopo la costruzione del consenso disinformato per portare avanti questo stato di polizia carico di repressione
PER QUESTO SIAMO OGGI A SFILARE PER LE STRADE DELA CITTA PER FARCI SENTIRE SEMPRE PIU FORTI E RUMOROSI PORTANDO AVANTI LE NOSTRE LOTTE CONTRO QUESTO GOVERNO CAPITALISTA , PATRIARCALE E FASCISTA.
> SuddCobas – PICCHETTI AD OLTRANZA <
Ciao a tutte sono Valentina del Sindacato Sudd Cobas, sono molto contenta di essere qua in una situazione di festa, una festa libera, in una città non più pensata per chi la vive, ma per chi fa profitto su chi l’attraversa per qualche giorno e poi riparte.
Questa città fatta di negozi di grandi marche o di fast fashion e ristoranti non solo nasconde le vite di studenti e cittadini che, se fosse per chi prende queste decisioni, non avrebbero più luoghi in cui incontrarsi, gradini su cui sedersi piazze, in cui ballare, ma questa città è anche la vetrina di quella filiera che nasconde realtà come quella del distretto industriale pratese. A Prato, migliaia di persone lavorano 12 ore tutti i giorni. Che sia Prato, che sia Firenze, che sia perché lavoriamo in un ristorante per pagarci un affitto carissimo per una stanza singola, che sia perché lavoriamo in una fabbrica per mandare i soldi alla famiglia rimasta nel nostro paese, la cosa più preziosa che ci rubano in nome del profitto, l’arma che sanno essere più forte, è il privarci della possibilità di incontrarci. Sottraendoci il tempo, sottraendoci i nostri spazi e le nostre strade. Perché Lavorando 12 ore tutti i giorni non hai tempo di incontrarti, né hai tempo per ballare.
Col sindacato, insieme ai lavoratori e le lavoratrici, ci organizziamo per riprendercelo questo tempo. Per liberare il nostro tempo dalla violenza del lavoro, dal ricatto della mafia presente a Prato. Per liberare i nostri corpi ed essere dove vogliamo essere. Occupiamo uno spazio, lo spazio che tutti i giorni le persone attraversano per entrare a lavoro. Montiamo una tensostruttura, qualche tenda, materassini e stiamo lì. Stiamo lì ad oltranza e ci riprendiamo tutto, ci riprendiamo il tempo, ci riprendiamo il ballo, ci riprendiamo le risate. Ci scambiamo esperienze di vite diverse, viaggi e confini attraversati. E anche dopo il picchetto, quando lo sciopero è stato vinto e i compagni lavorano 8 ore per 5 giorni, continua ad echeggiare sempre la frase tocca uno tocca tutti, perché finché tutte non siamo libere, non lo è nessun e l’unico modo per liberarci è farlo insieme attraverso la lotta. Come si è visto dagli ultimi decreti-legge degli ultimi anni e in particolare dal decreto 1660 vogliono criminalizzare tutto questo, criminalizzano la nostra capacità di organizzarci contro le ingiustizie. Non perdiamo questa capacità, vogliono metterci paura. Oggi, come ai picchetti, liberiamo i nostri corpi che tutti i giorni sono controllati dalla logica del profitto e dalla logica patriarcale, e utilizziamoli per noi e per le persone che amiamo. Noi sappiamo che insieme la paura si butta via e con le nostre amiche e le nostre compagne possiamo prendere coraggio.
LA CARRA – TRANSFEMMINISMO <
La Wish Parade accoglie, abbraccia e promuove i valori del transfemminismo e dell’intersezionalita .
Siamo corpi che ballano, che resistono, che desiderano e siamo qui per dire che la cura è rivoluzionaria, che il consenso è la nostra lingua madre e che i nostri desideri non si arrestano, non si reprimono.
Viviamo in un mondo che ci insegna ad avere paura del nostro corpo, a vergognarci del nostro piacere, a nascondere la nostra identità per essere accettabili. Ma noi non vogliamo essere accettabili. Vogliamo essere liber3.
Liber3 di autodeterminarci.
Liber3 di dire sì, di dire no, di cambiare idea. Liber3 di curarci l’unə con l’altrə, fuori da modelli tossici, binari, patriarcali. Perché la cura non è debolezza. La cura è un’arma collettiva. È resistenza quotidiana contro chi ci vuole spezzat3, sol3, divis3.
E mentre il potere ci reprime con la polizia, con le norme, con le etichette, noi rispondiamo con la gioia, con il corpo che si muove e che lotta, con il desiderio che non si può ingabbiare.
Le nostre politiche del desiderio sono pratiche di liberazione. Perché desiderare è un atto politico, è immaginare mondi in cui il piacere non è un privilegio, ma un diritto. In cui le soggettività trans, queer, neurodivergenti, non bianche, disabili non devono più chiedere spazio: lo prendono.
Oggi, in questa parata, ci prendiamo la strada. Ci prendiamo il diritto di essere come siamo. Di essere tropp3, di essere fragili, rumoros3, incert3, fluid3. E insieme, ci curiamo. Ci ascoltiamo. Ci proteggiamo.
Siamo alleat3 nella lotta, complici nel desiderio.
Transfemminismo non è solo una lotta per i diritti.
È un modello radicale di convivenza.
Significa mettere al centro la dignità di ogni esistenza, costruire relazioni che non si basano sul dominio, ma sull’ascolto.
Significa smettere di misurare il valore delle persone su ciò che producono, su come appaiono, su chi amano.
Transfemminismo è libertà. Transfemminismo è cura. Transfemminismo è desiderio che lotta.
Ci vediamo in strada. Con amore e rabbia.
> Teresa – “LA DONNA BAMBOLA” <
dall alba dei tempi gli archetipi di donna e uomo in quanto energie diverse, poli opposti ma complementari alla vita hanno sempre subito
da parte dell immaginario collettivo e culturale una forte disparità, che vede l uno come satellite subordiato dell altro :
L uomo inteso come concetto, come maschile nel corso della storia è bene o male rimasto invariato. L uomo è il leader, l uomo è forte, che sia di scienza o di spirito
l uomo è sempre stato degno aglil occhi della società di rivestire qualsivoglia ruolo egli volesse.
non è cosi per il femminle,imprigionato nei ruoli servili. l archetipo diventa stereotipo e lo stereotipo prigione.
la donna che è strega e sacerdotessa e libera, e in quanto tale ed arsa viva. arse vive, centinaia di migliaia.
la donna madre moglie, che sotto la tutela, sotto il dominio del padre marito vota se stessa al suo ruolo di angelo del focolare. quante vite, anche qua sono state
arse in un focolare maledetto e soffocate nel fumo.
energia femminile non ha mai avuto il diritto di essere studiata e celebrata come concetto indipendente, come forza a se, ma e sempre stato schiacciato, contestualizzato alla sua fuzione subordinata di Utile nei confronti dell uomo. nel retaggio culturale collettivo risuona la fredda domanda ” come deve essere essere una donna”
siamo adesso nel 2025 e com’è questa donna ora ? c era la donna strega, c era l angelo del focolare, ora eccoci nell era della La Donna Bambola :
una donna chiamata alle armi in una guerra che perseguita ogni naturalezza, ogni genuina manifestazioe di naturale femminilità. una guerra spietata che vuole estirpare l identità femminile
piu arcaica in nome di una femminilità di plastica, una femminilità presa da una costola e è plasmata sul gusto dell’uomo.
stiamo marciando sempre piu velocemente verso un inquietante ’infraumanizzazione , la donna è sempre +oggettivata, non sensuale ma sessualizzata , emozionante ma non emotiva.
La donna è una bambola, e bambola è bello ci viene detto. il messaggio è chiaro : distruggiti, spaccati e ricostruisciti il naso, gonfia le tue le labbra e alza i glutei.
Per piacere di piu a te stessa, dicono. sei padrona del tuo corpo, dicono. il lupo del patriarcato si traveste da agnello ululando Emancipazione.
ed è cosi che il nostro legame con la genuina energia femminile viene spazzata via.
cosa vuol dire esser donna, senza nessun ” come ” la donna non lo sa piu … completamente sconnessa dal proprio se trova sicurezza nell essere appetibile ad un uomo sempre piu affamato.
e allora che succede. che da una parte abbiamo una donna prostrata a soddisfare i canoni estetici imposti da ua cultura profodamete patriarcale .., dall altra abbiamo un uomo deresposaboilizzato che ” beh, era vestita cosi, se lè cercata ” !… ecco a voi la donna bambola, vittima e carnefice di se stessa, e ancora una volta l uomo è legittimato a tutto . perché le 75 coltellate inferte a giulia sono inesperieza, e giulia ad ogni modo, doveva essere prudente !
ed è cosi che il 31,55 percennto della popolazione femminile italiana è stat vittima di violenza fisica e sessuale. e intanto nessuo fa nulla.
e sapete perché ? perché la donna Bambola ha labbra gonfie, ma non per parlare. ha natiche sode, ma solo per poter star comoda a sedere, non sentire le ossa che urlano sulla scomoda sediadella subordinazione, e lenti a contatto azzurre, per non vedere il rosso del sangue che scorre.
in una società che impone fin dalla nascita un canone da emulare, allo scopo di soffocare ogni forma di identità, educhiamoci a cercare noi stesse, nelle butique e nelle foreste
nei saloni estetici ma anche nelle caverne. nelle nostre caverne interiori dove in ogna di noi giace una strega che aspetta di essere svegliata, ma non dal bacio di un principe,
ma dall urlo di una coscienza che mai potra essere spezzata.
vorrei chiudere ricordando a chi ancora sostiene che la donna è stata plasmata da una costola di adamo, beh, sarà ache cosi per voi,
MA NON SCORDATEVI CHE è DA UN UTERO CHE è NATA L UMANITA’ INTERA
> Rete di Collettivi Wish Parade – GUARDARSI INTORNO <
Prima di iniziare la festa vorremmo sottolineare l’importanza di guardarci intorno, ma non solo stasera, tutti i giorni:
Guardiamoci intorno quando usciamo con l* amich3, quando andiamo alle feste, quando siamo all’interno delle nostre comunità..
interroghiamoci su cosa stiamo costruendo e sulle persone delle quali ci circondiamo e che mettiamo al centro.. di quali soggettività si tratta? Ci sono le persone trans? Ci sono le froce? Ci sono le donne? Ci sono le soggettività razializzate?
Perché se non ci sono vuol dire che le le nostre comunità non sono uno spazio safer per le soggettività oppresse, quindi sono transfobiche, sessiste, omofobe e razziste e abiliste.
Per renderle uno spazio safer ci si deve interrogare sul perché non lo siamo state finora, ci si devono sporcare le mani, lavorare su di noi (e sui nostri amici) anche in modo doloroso.
Guardarci intorno come pratica di cura, di ascolto, di cambiamento. Guardarci intorno con amore e accorgerci di chi ci sta accanto, di chi possiamo aiutare utilizzando i nostri privilegi, sporcandoci un po’ le mani, parlando ad alta voce.
Stasera quello che nascerà qua su questo prato sarà la nostra comunità e noi vogliamo che sia piena di persone in grado di guardarsi intorno e di prendersi cura dell3 altr3
E qua non possiamo non citare Bell Hooks femminista lesbica nera che ci ha insegnato ad amare realmente:
l’amore non è solo un sentimento privato, ma anche una pratica sociale e politica che può contribuire alla creazione di una società più giusta e inclusiva. l’amore è essenziale per la costruzione di legami comunitari e per la lotta contro la paura che impedisce alle persone di connettersi tra loro. • l’amore deve essere inteso come una pratica sociale che coinvolge la comunità e che può essere coltivata attraverso la cura, la giustizia e il sostegno reciproco. ODIA IL MACHO, AMA MUCHO divertiamoci rispettiamo e aiutiamo chi ha bisogno e lasciamo spazio a chi ne ha meno di noi.
BUONE FESTE
> Rete di Collettivi Wish Parade – TAZ E FREE PARTY <
È bellissimo vedere tutte queste persone e tutti questi sound system alla luce del sole in movimento per le strade di Firenze. Siamo qui oggi per condividere l’umanità, il rispetto, la condivisione e l’amore che ci rappresenta e che portiamo in trionfo attraverso un mezzo di espressione universale: LA MUSICA.
E tramite la musica siamo in grado di manifestare la nostra unicità: la danza è il linguaggio universale che unisce i popoli e in questo clima di repressione che ci vuole sempre più divisi è essenziale che BALLIAMO TUTTI INSIEME. O
gnunx di noi ha il diritto di esprimere ciò che è, senza filtri e senza maschere, senza convenzioni e senza limiti d’espressione.
È nel movimento free party che molti di noi si sentono rappresentati e la voglia di essere uniti, insieme, liberi e autogestiti è un chiaro affronto allo stato e alle forze dell’ordine che, con una politica sempre più repressiva incoraggiata dal DDL 1660 da poco convertito in decreto legge, punta a limitare sempre di più. La stampa punta ad insabbiare e distorcere gli avvenimenti all’interno del movimento free party senza menzionare gli abusi d’ufficio avvenuti negli ultimi mesi ma glorificando piuttosto le divise che non si fanno scrupoli a ingaggiare scontri contro dei ragazzi disarmati. Un abbraccio ai compagnx del Karnival, del Sottosuolo, di MuTAZioni e del Free Spring che hanno subito fisicamente gli effetti di questo governo Fascista, Razzista e Guerrafondaio che punta sempre di più a reprimere le forme di libertà ma soprattutto il dissenso.
Una città bella come Firenze merita spazi di aggregazione e di autogestione dove possiamo essere noi stessi senza essere giudicati per ciò che siamo e dove possiamo esprimerci pacificamente senza dove far fronte a delle politche di aggregazioni puntate sul capitalismo e sul consumismo. Ricordiamoci sempre che siamo noi il free party esattamente come siamo la street parade. Prendiamoci cura l’uno dell’altro, aiutiamoci quando siamo in difficoltà, se avete bisogno di acqua ce ne è sempre su ogni carro totalmente gratis. Uniamoci dunque, tutti insieme, compagne e compagni. UN ALTRO MONDO È POSSIBILE: REALIZZIAMOLO INSIEME!
> Florence Must Act – LA SICUREZZA È UN’ALTRA STORIA <
Per noi la sicurezza è un’altra storia. Una storia fatta di resistenza, dotata degli anticorpi dell’anti-fascismo, vigile e ferma contro la deriva autoritaria che questo governo sta cercando di mettere in piedi. Una storia che si è data e si vuole dare un mandato ben preciso: immaginare insieme come disobbedire alla narrativa securitaria.
Di fronte alla domanda “Se non si fa così come si fa?” noi rispondiamo che un’altra storia è possibile perché crediamo in una società in cui gli spazi pubblici non sono negati, ristretti, ghettizzati, estromessi dalla vita delle persone. Crediamo nella ricchezza di una riflessione più profonda sulle pratiche del conflitto che tengano conto delle nostre diversità, ma che, infondo, siano capaci di convergere verso un nuovo modo di stare insieme democratico.
Certo, non è facile. La collettività non è fatta di individui, è fatta di componenti. Per questo chiamiamo tutti a gran voce, anche quell3 che non si sono mai interessati perché troppo rassegnati o disillusi. Per questo le reti che si sono create sul territorio sono insieme per dire che è possibile un’altra storia. Non è solo un vecchio detto che “insieme si fa la forza”! Solo dalla convergenza di tutt3 quelli che credono che un Paese composito, pluri identitario, democratico, ecologista, pacifista, anti-razzista, femminista, aperto al confronto, al dibattito e fermamente contro la repressione, sia vitale e non limitante, possiamo reagire e riempire di nuovo gli spazi pubblici, i nostri spazi!
Non ci fermeremo, respingeremo con fermezza tutti i tentativi autoritari di questo Governo e di qualsiasi altro governo che abbia intenzione di attaccare la democrazia. Confluiamo nelle piazze, resistiamo!
Coordinamento per la Democrazia Costituzionale – NO DL SICUREZZA <
Il DL Sicurezza è un tassello importante di un progetto politico ben definito che vuole rottamare la nostra Costituzione repubblicana antifascista, nata dalla Resistenza. Un progetto che, sotto le mentite spoglie della democrazia, mira a costruire una ferrea autocrazia.
È un progetto autoritario fondato su quattro colonne portanti:
– la riforma costituzionale del premierato
– la riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario
– il DL Sicurezza
– il controllo dei media
Con la riforma del premierato si vuole concentrare il potere nelle mani del capo del governo, a scapito del parlamento che viene ridotto a mero esecutore delle direttive governative.
Con la riforma dell’ordinamento giudiziario si mira ad assoggettare la magistratura al governo, al fine di pilotare quando necessario l’azione penale per garantire l’impunità ai membri dell’esecutivo e alle loro clientele e, se possibile, mettere alle corde gli oppositori.
Con il DL Sicurezza si vuole reprimere il dissenso nelle sue forme più spontanee e in quelle più organizzate, conculcando conclamati diritti di libertà e colpendo con crudeltà i più deboli.
Il controllo dei media, già in larga parte conseguito, serve a costruire il consenso disinformato.
Dobbiamo resistere contro questo progetto con tutte le nostre forze.
Ricacciamo nel buio i fantasmi del passato!
> Cgil Firenze / Possibile Firenze – REFERENDUM 8/9 giugno <
Ci sono date che non possiamo lasciare passare in silenzio.
L’8 e il 9 giugno si vota. E non è un voto qualsiasi.
Si vota per dire che il lavoro deve tornare a essere dignità e non precarietà.
Si vota per dire che nessuno può essere licenziato senza tutele, che un contratto non è un favore, ma un diritto. Si vota per dire che non si può morire in un appalto dove chi guadagna si lava le mani delle sue responsabilità. E si vota per dire che chi vive qui, studia qui, lavora qui, ama qui,
ha il diritto di essere riconosciutə come cittadinə.
Non tra dieci anni. Ma adesso.
Il referendum è uno strumento sancito dalla Costituzione, grazie al quale cittadini e cittadine possono far sentire la propria voce di fronte ad a una classe dirigente autoreferenziale che governa grazie all’astensionismo.
Essere in tantɜ significa costringere la politica a occuparsi dei temi che ci stanno a cuore.
Ogni voto conta!
L’8 e il 9 giugno, votiamo SÌ a tutti i 5 referendum. Per chi lavora. Per chi sogna. Per chi non ha ancora voce.